L’aggettivo è una parola che, aggiunta ad un nome, ne indica una
caratteristica particolare o ne precisa un aspetto.
Deve concordare nel genere e nel numero con il nome a cui si riferisce.
Gli aggettivi si distinguono in
- Determinativi
- Qualificativi
Gli aggettivi determinativi
sono quelli che precisano alcuni aspetti particolari del nome. Si suddividono
in più categorie :
·
Possessivi:
indicano il possesso di ciò che è espresso dal nome cui si riferiscono o chi ha
relazioni di parentela, sociali o personali con la persona espressa dal nome (Il mio libro
- I tuoi fratelli)
·
Dimostrativi:
specificano la posizione nello spazio o nel tempo, oppure un’uguaglianza tra
persone, cose, animali (Questa macchina -La
stessa cosa)
·
Indefiniti:
indicano una quantità o una qualità indefinita del sostantivo a cui si
riferiscono (Molti amici –
Qualche persona)
·
Numerali:
indicano una quantità precisa (Tre mesi) e si distinguono in:
-
Cardinali
-
Ordinali
-
Moltiplicativi
-
Frazionari
-
Distributivi
-
Collettivi
·
Interrogativi: introducono una domanda (Quanto
pesa?)
·
Esclamativi:
introducono un’esclamazione (Che fortuna!)
Gli aggettivi qualificativi
sono quelli che specificano una caratteristica o un modo di essere del nome.
L’aggettivo può precedere il nome a cui se riferisce (funzione descrittiva) es. Lucia andrà ad
abitare nella vecchia casa; oppure può seguire il nome a cui si riferisce (funzione di
identificazione o restrittiva) es. Lucia andrà ad abitare nella casa vecchia.
Gli aggettivi, come tutte le parti variabili del discorso, sono composti
da una radice e da una desinenza.
Essi possono essere:
- Primitivi
- Derivati
- Alterati
- Composti
L’aggettivo qualificativo ha tre gradi,
cioè può presentarsi in tre maniere diverse:
- Grado positivo – L’aggettivo esprime una qualità senza indicare “quanto” (es. buono);
- Grado comparativo – Indica la stessa quantità facendo un paragone tra due nomi, per cui vicino al nome ci saranno le parole “più”, “meno” o “come”. Il comparativo può essere di tre tipi:
- Comparativo di maggioranza: il primo termine di paragone possiede la qualità in misura
maggiore rispetto al secondo termine;
-Comparativo di minoranza: il primo termine di paragone possiede la qualità in misura minore rispetto al secondo termine di paragone;
-Comparativo di minoranza: il primo termine di paragone possiede la qualità in misura minore rispetto al secondo termine di paragone;
- Comparativo di uguaglianza: il primo termine di paragone possiede la qualità in misura
uguale rispetto al secondo termine di paragone.
- Grado superlativo – Indica una qualità espressa al massimo grado (es. il più buono - buonissimo).
Il superlativo può essere di due
tipi:
- Superlativo relativo: una persona, una cosa o un animale possiede una qualità al massimo grado in rapporto a un gruppo di persone, cose o animali (es. il più buono );
- Superlativo assoluto: una persona, una cosa o un animale possiede una qualità al massimo grado e non viene fatto il confronto con altri (es. molto buono, buono buono, buonissimo, ottimo). Il superlativo assoluto si forma in vari modi:
- Superlativo relativo: una persona, una cosa o un animale possiede una qualità al massimo grado in rapporto a un gruppo di persone, cose o animali (es. il più buono );
- Superlativo assoluto: una persona, una cosa o un animale possiede una qualità al massimo grado e non viene fatto il confronto con altri (es. molto buono, buono buono, buonissimo, ottimo). Il superlativo assoluto si forma in vari modi:
- aggiungendo il
suffisso -issimo alla radice
dell’aggettivo al grado positivo;
- mettendo davanti all’aggettivo di grado positivo: molto, tanto, assai, estremamente, immensamente, incredibilmente….;
- mettendo davanti all’aggettivo di grado positivo: molto, tanto, assai, estremamente, immensamente, incredibilmente….;
- aggiungendo i
prefissi: ultra-, arci-, extra-, stra-, iper-, ipo-, super-;
- ripetendo più volte
l’aggettivo: buono buono, veloce veloce.
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